Deve essere stata colpa della premenopausa o forse era una questione di noia; comincio a credere alle parole di Viola.
“Milvia, quello lì si era stufato.” Me lo diceva mentre mi sistemava i capelli.
Sono passati quindici anni da quando il mio ex marito se n’è andato e mi chiedo perché ogni tanto mi torni in mente. Penso al suo volto avido di sorrisi, al pulviscolo bianco che gli ricopriva la maglietta scura; verso la fine non gli dicevo di pulirsi, preferivo farlo andare in università come un barbone. Occhialetti sulla punta del naso e la catenella intorno al collo, guardava sopra e sotto, chissà che cosa ci ha trovato quella in un uomo più vecchio di vent’anni.
“Vedrai che si pente e torna indietro.” Viola l’aveva detto per un paio d’anni e poi non ne aveva più parlato. Neanche io, però ogni tanto ci pensavo. Era il calore, quel senso di presenza che era diventata assenza. Entrare nel letto e sentire il vuoto, tornare a casa e non sentire rumori. Per un po’ c’è stato mio figlio ma poi ha preso il volo, ha scelto New York.
“È giusto che sfrutti questa occasione.” L’aveva detto Viola.
Aveva ragione, l’avevo incoraggiato, ho fatto in modo che si sentisse libero. Non è più tornato, si è sposato e ha avuto una bimba stupenda, sono nonna da un paio d’anni. Per fortuna c’è la tecnologia e mi fanno vedere la mia nipotina dal cellulare. Ha imparato a dire nonna e spaghetti. Fra qualche mese andrò a trovarli; è meglio che gli dica la novità di persona. Mio figlio mi chiederà se sono impazzita; alla tua età? Che cosa c’entra l’età? Gli risponderò. Sono matura a sufficienza per fare una scelta, ci ho pensato bene. La casa è da sistemare, dovremo imbiancare e mettere a nuovo la cucina. Vorrei una parete colorata all’ingresso, mi piace il verde, quello dei limoni acerbi o del lime che ha una sfumatura più scura. Lo spazio è grande e potrei sistemarci lo scrittoio; mi metterò là al pomeriggio quando arriveranno i ragazzi del liceo per le ripetizioni. Ho smesso di insegnare da un paio di anni ma i miei alunni hanno bisogno.
“Riposati. Lascia stare.” Dice Viola quando ho fretta perché deve arrivare uno dei miei ragazzi.
Mi serve per arrotondare, lo faccio per tenermi in allenamento: “Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excurcior.”
Preferisco puntare sull’amore, credo che le ragazze siano d’accordo; manca solo Emma, lei ci mette sempre un po’ di tempo in più. Dice che deve interiorizzare.
“È una roba grossa.” Mi ha risposto quando ho condiviso con lei l’dea.