“È nostra tradizione che la dama prenda il turacciolo della bottiglia di vino e lo metta nella grande ampolla esprimendo un desiderio.” L’accento era francese ma mi trovavo a Milano, in una zona molto defilata dei Navigli. Questa è stata la spiegazione del rituale del sogno da parte di uno dei camerieri di questo incantevole ristorante. L’atmosfera è intima e delicata; il cibo è ottimo, la proposta dello chef spazia da piatti tradizionali a sperimentazioni intriganti e piene di sorprese. Una menzione speciale va ai tocchetti di patate con zucca e amaretti (gli gnocchi alla zucca) accompagnati da bacon spadellato e anacardi mantecati con grana stagionato: un’esperienza che ricorderò per molto tempo, come questa serata alla fine della quale mi è stata donata una poesia che inizia così: “I ragazzi che si amano si baciano in piedi, contro le porte della notte, e i passanti che passano li segnano a dito…”. Mi hanno spiegato che questa è la seconda tradizione del locale.