Mi hanno portata al giapponese; l’idea era di farsi una scorpacciata di shushi e tempura accompagnati dai classici rotolini, i california roll, di cui vado ghiotta.
Sono entrata al Kanpai e l’ambiente mi è sembrato diverso dal solito ristorante giapponese che incontriamo in città. Poi ho approfondito e ho scoperto che il locale trae ispirazione da “l’Izakaya” che è il tipico locale nipponico dove in maniera informale si beve sakè accompagnato da piatti tradizionali*.
Mi sono accomodata e confesso di essere rimasta delusa dal menù perché non c’era nulla di ciò che si può trovare in un ristorante giapponese a Milano; addio sushi!
Ho guardato meglio, mi sono lasciata consigliare dal personale molto preparato e competente e mi sono buttata alla scoperta di ciò che veniva proposto. Una meraviglia, un percorso nella cucina tradizionale della terra nipponica, gusti delicati e decisi, sapori innovativi che colpiscono le papille e fanno restare senza fiato. La chef Jun viene da Tokyo e non sono riuscita (per ora!) ad incontrarla ma so che ha una laurea in arte e questo credo che abbia influenzato il suo potenziale estetico che esprime con professionalità e competenza nei piatti che propone; ne cito uno su tutti: Nasunagi melanzane in salsa kabayaki in ciotola di riso, una delizia fuori dalla norma.
*Citazione dal sito web del locale.
Nella foto Jun, la chef di Kanpai