Locali

Paper Moon Giardino

Milano continua a stupirmi. La nostra è una lunga relazione, dovremmo conoscerci bene, eppure riesce ancora a generare un senso di meraviglia quando svela i suoi angoli più nascosti.
In via Bagutta, ad esempio, è stato restaurato un meraviglioso palazzo del 1830, si tratta di casa Reina, che al suo interno nasconde un delizioso giardino. Prato all’inglese, veranda con colonnato, statue in stile neoclassico, arredamenti esterni in ferro battuto, tovaglie bianche di fiandra, luce serale affidata alle candele. In questo contesto discreto, mai ostentato, è stato aperto un ristorante: il Paper Moon Giardino, affiliato dell’omonimo posto già noto negli anni ’80. Il personale accoglie gli ospiti e li accompagna fuori, passando dalle sale interne, arredate con gusto, fino alla veranda. I tavoli non sono tanti e c’è uno spazio sufficiente per godere della propria intimità; il cibo è squisito, la cucina è mediterranea, semplice, con ingredienti di qualità. E dopo il conto? Due passi per il centro e in qualche minuto si è già sui binari. Contrasti? Sì, dal giardino dell’ottocento al vagone della metropolitana in sette minuti; un viaggio nel tempo e nello spazio che ci dona la nostra città.

A Firenze da Zà Zà

Stavo facendo ordine tra i materiali e ho trovato questa foto nel mio archivio.
Ho ripensato a una serata di tre anni fa che mi ha portata per caso in questo locale. Mi trovavo in viaggio con qualche amica, la nostra meta era Cortona ma a Firenze avevamo deciso di fermarci per ammirare le bellezze della città. Due passi verso il Duomo e una capatina fino alla Basilica di San Lorenzo; dovevamo cenare ed eravamo certe di trovare un posto accogliente vicino al mercato. Ne abbiamo provati tanti, era tardi e nessun oste ci voleva accogliere. Continuavamo a chiedere, dicevamo che ci saremmo accontentate di qualcosa di freddo, ma tutti erano già in chiusura. Poi arrivammo da Zà Zà, incontrammo una ragazza sorridente che ci fece accomodare, ci diede del pane con l’olio e ci portò un bicchiere di vino. La cucina era in chiusura ma c’era tempo per ordinare ancora qualcosa, la scelta era limitata, anzi forse non c’era neanche la possibilità di scegliere, credo che ci abbia portato lei qualcosa scegliendo tra ciò che era rimasto, ricordo solo che era buono. Il locale, ormai vuoto, era dedicato a noi; il personale disponibile attendeva che noi finissimo la cena in pace e tranquillità, senza fare pressioni. Alla fine, al momento del conto, ci prodigammo in ringraziamenti per l’ospitalità. “Ci mancherebbe!” Disse la ragazza che ci aveva accolto, per lei era stato facile essere gentile ed educata ma spesso questo atteggiamento non è scontato.  Da Zà Zà ci devo tornare.