Ricette

Calamari imporporati

Vucciria_GuttusoIl contesto. È stato per la voglia di Mediterraneo. In città, l’aria di fine settembre diventava ogni giorno più fresca e io desideravo ritornare a sentire il sole, che brucia sulla pelle e che scalda le ossa. Cercavo il vento del sud, il suo profumo, la sua capacità di stordire, che allunga il tempo nelle giornate in cui sembra che la luce non debba finire. Ho scelto il pesce, lo volevo rosso, per ricordare il cielo al tramonto e le sfumature che, colorando l’aria, riempiono le ombre. Con pochi ingredienti, inseguendo gli odori che amo, ho creato questa ricetta.


Nell’immagine: Vucciria, Renato Guttuso 1974.

Caponata: la sorella di Ratatuia

Il contesto. La mia amica S. è siciliana, è una bravissima cuoca ma non le piacciono: i peperoni, le olive, i capperi e l’uvetta. Per questo motivo non si è mai cimentata con la caponata, nonostante sia uno dei piatti tipici della sua terra d’origine. Io, e insieme a me una schiera di amici comuni, amo la caponata e avrei fatto di tutto per mangiare quella originale, preparata in casa con la ricetta di famiglia. Qualche sera fa è arrivato il momento. S. ci ha invitati a cena e ha presentato la caponata, quella fatta con la ricetta di suo padre, l’ing. Mimmo, che è un cuoco fantastico. Ho assaggiato qualcosa di indimenticabile, avrei voluto che non finisse mai e ho chiesto a S. di portarmene a casa un po’ per gustarla anche l’indomani.
Ho rivisto S. dopo qualche giorno e le ho chiesto la ricetta della caponata, mentre l’ascoltavo pensavo alle similitudini con la Ratatuia, due sorelle; si tratta di due diversi modi di interpretare una miscellanea di verdure dai sapori gustosi e avvolgenti ma in fondo lo stile è simile e di certo c’è una parentela. Conosco S. dai tempi dell’università, abbiamo festeggiato le nozze d’argento della nostra amicizia e abbiamo sempre sostenuto che ci fosse un gemellaggio fraterno fra di noi e le nostre terre. In questo caso parlerei di sorellanza, quella che c’è fra due piatti a noi cari e quella che mi ha dimostrato lei, regalandomi un cibo così prelibato. A voi la ricetta (quella originale!).