Milano continua a stupirmi. La nostra è una lunga relazione, dovremmo conoscerci bene, eppure riesce ancora a generare un senso di meraviglia quando svela i suoi angoli più nascosti.
In via Bagutta, ad esempio, è stato restaurato un meraviglioso palazzo del 1830, si tratta di casa Reina, che al suo interno nasconde un delizioso giardino. Prato all’inglese, veranda con colonnato, statue in stile neoclassico, arredamenti esterni in ferro battuto, tovaglie bianche di fiandra, luce serale affidata alle candele. In questo contesto discreto, mai ostentato, è stato aperto un ristorante: il Paper Moon Giardino, affiliato dell’omonimo posto già noto negli anni ’80. Il personale accoglie gli ospiti e li accompagna fuori, passando dalle sale interne, arredate con gusto, fino alla veranda. I tavoli non sono tanti e c’è uno spazio sufficiente per godere della propria intimità; il cibo è squisito, la cucina è mediterranea, semplice, con ingredienti di qualità. E dopo il conto? Due passi per il centro e in qualche minuto si è già sui binari. Contrasti? Sì, dal giardino dell’ottocento al vagone della metropolitana in sette minuti; un viaggio nel tempo e nello spazio che ci dona la nostra città.