La capacità di trasferire tutto il senso attraverso un’unica scena è una caratteristica che già avevo trovato nei film di Paolo Sorrentino. Guardo le sue opere e attendo di scoprire quale sarà la sequenza che, senza dialoghi, dove le parole sarebbero superflue, mi comunicherà il concetto. L’ho trovata anche qui e, uscendo dal cinema, mi sono detta che ne è valsa la pena. Non ho assistito ad un film ma ad una performance, ho la sensazione di essere stata ad una mostra e di avere ammirato una video installazione. Definisco questo come talento, intendo la capacità di costruire una narrazione visiva attraverso la commistione di differenti modalità espressive dalle quali si prende il meglio per costruire una giusta miscellanea in grado di comunicare a tutti.
La storia che viene raccontata è nota, dichiaratamente romanzata e con spettacolarizzazioni frutto della fantasia degli autori, ci sono parti lente che però servono per dare l’opportunità di comprendere. Invito alla riflessione, ognuno potrà ripensarci l’indomani e fare le proprie valutazioni: obiettivi? Lavoro? Principi? Basterà richiamare quell’unica scena in cui c’è tutto, da quei fotogrammi, che resteranno indelebili, si comincerà a fare le proprie considerazioni. Grazie per questa opportunità.