Buoni propositi, liste di cose da fare, bilanci. Ciò che è stato buono e ciò che vogliamo dimenticare, errori da non commettere più e virtù scoperte da esaltare. Il momento che sta in mezzo fra la fine dell’anno che se n’è andato e l’inizio di quello nuovo è portatore di riflessioni; ha uno spazio finito che dura (in base alla mia personale opinione) per circa un’ottantina di ore. Sta giusto in quell’intorno che serve per dire che ci dobbiamo buttare alle spalle il passato e che dobbiamo correre decisi verso il nuovo. Poi passa quel momento e dobbiamo essere pronti per dare sostanza alle nostre riflessioni. Stamattina mi è ritornata alla mente una frase che conoscevo ma avevo accantonato: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce” (Blaise Pascal).
L’ho ripresa e ho deciso di portarla con me nel 2015. Si presta a interpretazioni diverse ma io gli ho dato la mia, ha a che fare con l’equilibrio. La vedo come l’opportunità di cercare quel giusto punto che mantiene dritti come il funambolo sul filo. Il cuore sente e la testa cerca la razionalità, non si può essere solo cuore né solo ragione, bisogna cercare un’unione, fondere i due concetti e farli diventare uno solo per superare le dualità ed essere più vicini al tutto.