Si trova nell’arcipelago delle isole Ionie, ha una superficie di poco più di seicento chilometri quadrati e una popolazione pari a circa cento mila abitanti dei quali un terzo localizzato nella capitale: Corfù Town, la città che dà il nome all’isola.
Per fare un paragone noto agli Italiani possiamo pensare che sia tre volte l’isola d’Elba, in termini di dimensioni e forse anche per alcune similitudini legate alla vegetazione. Corfù è ricca di ulivi e delle piante tipiche della macchia mediterranea a noi molto famigliare. Se dovessi sintetizzare la mia esperienza dell’isola la definirei come un luogo dalle due anime: la capitale e tutto il resto.
La città di Corfù, Kerkyra in greco, è un gioiello in cui è apprezzabile quell’influenza veneziana di quando l’isola fu colonia. Lo si vede nell’architettura, nei vecchi palazzi spesso decadenti, nella cucina, nella passeggiata sul Liston che ha il porticato della stessa famiglia di quello di San Marco.
In un paio di giorni si può visitare cogliendo la profondità dei dettagli e apprezzando certi luoghi fuori dai circuiti turistici, come il ristorante al Pozzo Veneziano.
Tutto il resto dell’isola è mare, spiagge, vento caldo, tramonti, luna piena. C’è l’imbarazzo della scelta, si può decidere in base al tipo di sabbia che si preferisce o in base al tipo di fondale; le spiagge sono tutte bellissime e il mare è cristallino ovunque. Io ho amato Prasoudi Beach, una località sul versante ovest dalla quale si può ammirare un tramonto perfetto. Al mare, un po’ ovunque, la vita è semplice e c’è bisogno di poco. In questi luoghi non ci sono sovra strutture, esiste un supermercato in cui si vende tutto, come per l’emporio di una volta, si va dalla frutta e verdura fino ai medicinali di prima necessità. Troviamo una taverna, al massimo due, che si danno il cambio nelle attività di gestione della spiaggia e bar del paese; tutte preparano piatti casalinghi molto gustosi. Serve altro? Direi di no, per qualche giorno possiamo fare a meno delle sovra strutture, anche questo è vacanza.