Yoga

Non è colpa di Plutone

NonColpaPlutoneNella disciplina dello Yoga si dice che bisogna sempre andare un po’ oltre, intendo nella pratica e nella tensione verso l’asana perfetta, quella che spinge il proprio corpo a movimenti che possono essere sconosciuti ma possibili. Con pazienza e costanza si migliora progressivamente, il corpo sembra duttile e la mente lo governa per condurlo verso quella determinata posizione. Ho provato a farlo anche nella quotidianità, nei miei pensieri e nelle mie azioni. Ho sperimentato cose semplici, come superare la pigrizia e uscire per andare al cinema a godersi un bel film anche se tutti dicevano che non ne valesse la pena. Ho ascoltato e ho chiesto a me stessa di superare quei limiti che mi pongo quotidianamente. A volte sono vincoli stupidi: la pioggia, il freddo, l’orario, che nascono dall’abitudine alla stasi. Ho pensato a un esploratore che affronta una terra sconosciuta e che non si ferma, va avanti di fronte all’ignoto anche se non c’è luce, anche se ha paura, perché desidera scoprire e lo vive con entusiasmo. Il continuo movimento, la voglia di conoscere e di conoscersi, credo che questa sia la molla che scatena l’attitudine e non Plutone che, come dice una mia amica, quando è in 1° casa smuove il mondo.