Movimento

Henri Cartier-Bresson e gli altri

SebastiaoSono stata a vedere questa interessante mostra fotografica che consiglio per la ricchezza di contenuti e per l’opportunità di approfondire tante sfaccettature del nostro Paese. Il viaggio fotografico propone diverse città: Milano, Venezia, Torino, Reggio Emilia, Roma e tanti altri luoghi, in un arco temporale di circa ottant’anni. Si spazia da artisti del passato, che hanno registrato la nostra Italia degli anni quaranta, a giovani talenti che hanno saputo catturare, avendo il coraggio di sperimentare, scorci forse già noti ma visti con una prospettiva nuova. Tra tutti ho preferito Sebastião Salgado, non sono un’esperta in materia ma ho apprezzato il senso di movimento. È questa la cosa che più mi ha colpita, la capacità di fotografare il movimento. Forse è una mia personale percezione, non saprei, nelle sue immagini io vedo movimento, vedo tutto che si muove, come se fosse perennemente sospeso fra delle onde, al di là del soggetto inquadrato.

Nell’immagine Riposo di un pescatore – Trapani 1991, di Sebastião Salgado.

Non è colpa di Plutone

NonColpaPlutoneNella disciplina dello Yoga si dice che bisogna sempre andare un po’ oltre, intendo nella pratica e nella tensione verso l’asana perfetta, quella che spinge il proprio corpo a movimenti che possono essere sconosciuti ma possibili. Con pazienza e costanza si migliora progressivamente, il corpo sembra duttile e la mente lo governa per condurlo verso quella determinata posizione. Ho provato a farlo anche nella quotidianità, nei miei pensieri e nelle mie azioni. Ho sperimentato cose semplici, come superare la pigrizia e uscire per andare al cinema a godersi un bel film anche se tutti dicevano che non ne valesse la pena. Ho ascoltato e ho chiesto a me stessa di superare quei limiti che mi pongo quotidianamente. A volte sono vincoli stupidi: la pioggia, il freddo, l’orario, che nascono dall’abitudine alla stasi. Ho pensato a un esploratore che affronta una terra sconosciuta e che non si ferma, va avanti di fronte all’ignoto anche se non c’è luce, anche se ha paura, perché desidera scoprire e lo vive con entusiasmo. Il continuo movimento, la voglia di conoscere e di conoscersi, credo che questa sia la molla che scatena l’attitudine e non Plutone che, come dice una mia amica, quando è in 1° casa smuove il mondo.