Sono passata tante volte in questa piazza, conosco bene ogni suo pezzetto e ho assistito ai lavori di ristrutturazione che, negli anni, l’hanno trasformata in un luogo in cui sostare e bersi un caffè o prendere un gelato in tranquillità. La pavimentazione, il passaggio pedonale e quello ciclabile hanno rinnovato lo spazio portandolo a una vivibilità simile a quella che si respira nei piccoli paesi, dove le persone hanno un luogo per incontrarsi e vivere la loro socialità. In questo progressivo make up è rimasto un elemento costante: la statua al centro che pare vegliare sui passanti e anche sul resto della città. Non avevo mai cercato di scoprire chi fosse quella figura ritratta a braccia aperte, sapevo che era lì e che ci sarebbe rimasta indipendentemente da tutto e dal trasformarsi delle cose. L’altro giorno per caso ho guardato, per la prima volta ho messo attenzione e ho scoperto che si tratta di San Francesco. Allora quel suo gesto a braccia aperte mi è sembrato più chiaro.