Accabadora di Michela Murgia, 2009 Einaudi Edizioni.
Lo stile è deciso e la scrittura, secca e diretta, sa arrivare a quel punto del sentire del lettore che rappresenta l’inizio, l’apertura di un varco attraverso il quale si fanno scivolare le emozioni. Se dovessi paragonare questo libro a qualcosa lo vedrei come una cascata, ho colto l’irruenza e la forza dell’acqua che scende a valle ma anche la sua freschezza e limpidezza, a tratti la sua purezza simile all’ingenuità dei bambini. La storia è coinvolgente e le protagoniste sono dipinte dall’autrice con un forte senso di realismo che consente di vivere la tradizione e i luoghi di un’antica Sardegna che forse, in qualche parte, esiste ancora.