Questa mattina uscendo di casa ho pensato che avrei dovuto comprare le fragole. Qualche ora dopo si è rotta la custodia del mio cellulare. Tra un impegno e l’altro sono passata al negozio per comprarne una nuova, in genere vado al solito posto, si trova in viale Piave, in piena Porta Venezia. Parcheggiavo la mia bicicletta ed ero assorta nei pensieri lavorativi, avevo fretta e ripassavo quello che avrei dovuto fare nelle ore successive. A un certo punto una voce ha attirato la mia attenzione:
“Fragole a chilometro zero, signora vuole delle fragole?” Mi ha detto una ragazza sorridente. Non avevo tempo e ho semplicemente detto di no con la testa. Alla fine del pomeriggio, tornando a casa, ho deciso di fare una deviazione per verificare se ci fosse ancora la possibilità di avere quelle fragole.
La ragazza era lì, si ricordava di avermi visto qualche ora prima ed è stata felice di accontentarmi. Aveva anche delle marmellate fatte con i frutti di bosco e le more e non ho resistito. Milano continua a stupirmi per ciò che mi regala: fragole a chilometro zero e marmellate fatte in casa vendute per strada in un luogo poco probabile a due passi dal centro e ai confini con le catene di negozi globali. Tornando a casa ho assaporato le fragole sentendo il sapore della campagna, il profumo della terra, l’odore dell’erba bagnata; a volte basta solo avere fiducia in ciò che ci può riservare il nostro domani.
Nella foto Beatrice, sorride e vende fragole a chi lo desidera.