Sono andata in pizzeria con la mia amica R. e di fronte al menù mi ha stupita perché ha scelto la pizza top secret, quella di cui non vengono rivelati gli ingredienti. Lei che è una da pizza margherita, al più va su una classica prosciutto e funghi, si è lasciata convincere dalla proposta del locale. A onor del vero, prima di fare la sua scelta definitiva, ha voluto una breve intervista con il pizzaiolo per estorcergli qualche informazione. Niente da fare, lui è stato fedele al segreto e le ha fatto una semplice domanda, ha chiesto a lei di elencare qualcosa che non le piacesse, così si sarebbe regolato. Di fronte a tale richiesta R. non ha avuto molto da dire, sembrava che le piacesse tutto, ci ha pensato e poi ha fatto riferimento all’aglio, quello no, ha detto con fermezza. Abbiamo iniziato a chiacchierare e nell’attesa R. si è distratta. Poi la pizza è arrivata e R. mi ha preso la mano mentre ispezionava il suo piatto cercando di individuare ogni singolo ingrediente. Esame passato, ha iniziato a mangiare contenta della sua scelta. Anche io ero contenta della mia scelta, avevo optato per qualcosa di noto e confortevole ed ero sicura che sarei stata a mio agio.
È facile scegliere ciò che conosciamo ma cosa ci perdiamo non scegliendo ciò che non conosciamo? Tornando a casa ci ho pensato e mi sono detta che dovrei provare qualche pizza strana, qualcosa che non ho mai mangiato.
È facile scegliere ciò che conosciamo ma cosa ci perdiamo non scegliendo ciò che non conosciamo?
E’ la vita…