Il viaggio

Il_ParasoleVacanza è perdersi e, dal mio punto di vista, il luogo non è fondamentale. Credo che l’esperimento si possa fare anche dal divano della propria abitazione, o da paesaggi già di gran lunga praticati, ma in questo caso lasciarsi andare sarà più difficile perché ci ancoriamo alle comode abitudini, almeno per me è così. Risoluta nel proposito, ho compreso che desideravo sentire una lingua sconosciuta. Una musica nelle orecchie che interrompe i pensieri operativi e lascia lo spazio ai flussi immaginifici, così me li figuro: spazi sconfinati, allietati dal sole e dal cielo azzurro, luoghi colmi di bellezza composta da fiori e da sorrisi. Meta e tragitto, parti integranti della composizione del mio viaggio; la prima si configura come la destinazione, il posto in cui ci si ferma per osservare ma anche per ascoltare ciò che è stato raccolto fino a lì. Il secondo è movimento, necessario e sufficiente per incontrare una meta.
Ho sempre preferito le vacanze dinamiche, dove il panorama cambia ogni giorno e si può fare indigestione di varietà culturali, culinarie, metereologiche e così via. Mettendo insieme tutti gli ingredienti, desiderosa di un posto che non conosco, come un nuovo libro da leggere, ho disegnato il mio viaggio.
La partenza è prosssima… il dove lo scoprirete fra poco, seguendo le story su Instagram. Vi prometto di condividere tutta la bellezza che incontrerò sul mio cammino!

Nell’immagine: Il parasole, Francisco Goya – 1777.

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