Viaggio

Illuminare

Lisa_con_lombrelloÈ questa la parola che ho scelto per il nuovo anno; la porto con me, la tengo stretta, la incido nell’angolo recondito che accoglie i miei pensieri, come un promemoria perpetuo.
In un’epoca in cui la luce è divenuta una risorsa scarsa, inneggio alla luce. L’ho osservata a lungo, nelle sue differenti manifestazioni; può essere calda o fredda, presentarsi nelle tonalità del giallo o dell’azzurro. Può diventare abbagliante o essere timida e fare capolino dal bordo di una candela. Disegna i contorni dell’albero di Natale o quelli delle strade di notte, quando il sole addormentato ci lascia al buio.
Luce fioca o ardente; come il fuoco riscalda il corpo, il bagliore esalta i pensieri. Ma se la luce che proviene dall’esterno diventa scarsa è necessario ricercare una fonte alternativa e in questa rincorsa di pensieri, utili a trovare un’idea, mi chiedo perché non provare a cercare all’interno. Siamo in grado di trasmettere calore, il nostro corpo può riscaldare e, quando siamo insieme, percepiamo l’aumento di temperatura in una stanza. Tutta questione di energia e questa, è indubbio, circola a volontà nell’essere umano.
Luce negli occhi, in alcune persone è riconoscibile un luccichio che rallegra e illumina il tempo trascorso in loro compagnia. Chissà da dove viene, non importa quali siano i motivi che hanno scatenato tanta bellezza, ciò che vale è la possibilità: possiamo illuminare. Chiamiamola pace interiore, equilibrio, serenità, diamo altri mille nomi differenti; spendiamo anche la parola felicità, per descrivere la luce che viene da dentro. Poco importa la ragione, ognuno trova la propria, basta sapere che è possibile. Convivere con questa idea è già un primo passo per trovare la luce. Il quotidiano è scandito da intervalli di luce e ombra, il buio esiste, ed esisterà sempre, ma concentrarci sui momenti di luce lascia lo spazio al bagliore per manifestarsi.

Le possibilità del nostro essere sono infinite, scontiamo la fatica (questo bisogna ammetterlo!) ma per quanto piccola sia, seppure minuscola e indecisa, a volte flebile e timida, la luce appare sempre sul cammino. Voglio imparare a illuminare, coltivo il coraggio di fare uscire la mia luce consapevole che potrà illuminare non solo il mio cammino ma anche quello di chi incontrerò sulla strada.

Nell’immagine: Lisa con l’ombrello di Pierre-Auguste Renoir, 1867.

Il viaggio

Il_ParasoleVacanza è perdersi e, dal mio punto di vista, il luogo non è fondamentale. Credo che l’esperimento si possa fare anche dal divano della propria abitazione, o da paesaggi già di gran lunga praticati, ma in questo caso lasciarsi andare sarà più difficile perché ci ancoriamo alle comode abitudini, almeno per me è così. Risoluta nel proposito, ho compreso che desideravo sentire una lingua sconosciuta. Una musica nelle orecchie che interrompe i pensieri operativi e lascia lo spazio ai flussi immaginifici, così me li figuro: spazi sconfinati, allietati dal sole e dal cielo azzurro, luoghi colmi di bellezza composta da fiori e da sorrisi. Meta e tragitto, parti integranti della composizione del mio viaggio; la prima si configura come la destinazione, il posto in cui ci si ferma per osservare ma anche per ascoltare ciò che è stato raccolto fino a lì. Il secondo è movimento, necessario e sufficiente per incontrare una meta.
Ho sempre preferito le vacanze dinamiche, dove il panorama cambia ogni giorno e si può fare indigestione di varietà culturali, culinarie, metereologiche e così via. Mettendo insieme tutti gli ingredienti, desiderosa di un posto che non conosco, come un nuovo libro da leggere, ho disegnato il mio viaggio.
La partenza è prosssima… il dove lo scoprirete fra poco, seguendo le story su Instagram. Vi prometto di condividere tutta la bellezza che incontrerò sul mio cammino!

Nell’immagine: Il parasole, Francisco Goya – 1777.