Abbigliamento

Sulla moda

La riflessione è nata grazie a un paio di stivaletti verdi che adoro. Le mie amiche mi prendono in giro perché sono vecchi e consumati.
“Non ci credo! Anche quest’anno hai tirato fuori i tuoi stivaletti.” La frase ricorrente, detta con un tono che rasenta la compassione.
“Sì.” Dico io soddisfatta, dopo avere sottolineato che mi sono rivolta al mio calzolaio di fiducia per l’ennesima ristrutturazione.
Confesso che sono almeno tre anni che cerco un degno sostituto, lo so che sono rovinati e consumati ma non trovo un rimpiazzo che mi soddisfi. Ho girato per tanti negozi, mi sono dedicata alla ricerca online ma il risultato è sempre lo stesso: niente di adatto, nulla che mi piaccia. I miei requisiti sono chiari: tacco alto (8-10cm) non troppo sottile ma neanche troppo grande; tinta unita in pelle, possibilmente di un colore che vada con tutto come il verde tenue che è quasi simile a un grigio ma oserei anche con un melanzana, niente neri o marroni e neppure beige. Lisci e senza fronzoli, cerniera laterale, a polacchino che arrivi fino alla caviglia. Sono collaudati, li porto con la gonna e con i pantaloni, sono eleganti e non sfigurano con gli abiti da ufficio ma vanno benissimo anche in situazioni più casual, nel tempo libero. E poi sono comodi, il tacco è alto ma è nel punto giusto, perpendicolare al centro del tallone, e li posso tenere ai piedi per dodici ore.
Mi chiedo che cosa vada di moda in questo momento, non riesco più a capirlo, c’è un po’ di tutto. Possibile che in questo tutto io non riesca a trovare gli stivaletti che desidero? Sono una persona fuori moda? Può essere, visto che non trovo mai ciò che mi piace la risposta sarà di certo positiva. Ho un mio stile, cerco qualcosa che mi stia bene, che mi faccia sentire a mio agio, che sia giusto per le mie forme e le mie proporzioni. Ho preferenze su certe gamme cromatiche, adoro le tinte unite e faccio a pugni con le fantasie. Quando entro in un negozio cerco un/una commesso/a ed elenco ciò che desidero con dovizia di particolari, a volte mi accontentano ma spesso torno a casa a mani vuote. Qualcuno dice che sono classica, ogni tanto penso di essere vintage, in generale credo di ricercare sobrietà ed eleganza, mi piace l’armonia e la cerco nel modo in cui mi vesto. Dipende anche dai titoli, quelli mi arrivano al mattino quando decido come vestirmi. Mentre faccio colazione c’è un titolo che appare nella mia mente e su quella base definisco l’abbigliamento della giornata. Parto sempre dalle scarpe e costruisco il resto intorno a quelle. Quindi gli stivaletti sono fondamentali perché si abbinano a tante cose e mi lasciano spazio.
Che cos’è la moda? Me lo sono chiesta in questa lunga riflessione. Dopo avere fatto qualche ricerca ho scoperto che si tratta di un comportamento collettivo con criteri mutevoli [NdR: citazione]; il termine moda è presente anche in statistica e descrive “il valore o uno dei valori che compare il maggior numero di volte in una successione finita”.
Resto fuori, evidentemente non rientro nel gruppo che segue le mode, sono però desiderosa di trovare un nuovo paio di stivaletti che rispondano ai requisiti sopra riportati; se qualcuno li avesse visti da qualche parte e volesse condividere con me l’informazione gliene sarei molto grata.

Immagine: la fotografia di questo post è stata presa da questo sito

Creare spazio

CreareSpazioIl caldo è arrivato all’improvviso e ci ha sorpreso impreparati, con un abbigliamento non ancora adeguato. Era primavera fino a pochi giorni fa e oggi dobbiamo correre ai ripari cercando canottiere e sandali in fondo all’armadio, il nostro alleato che possiamo amare ma anche odiare. Il rammarico nei suoi confronti arriva quando ci troviamo di fronte al cambio, spostare i capi da sopra a sotto, l’attività più faticosa che ci sia (almeno per me) e che metterebbe a dura prova anche i maestri dell’organizzazione. C’è quel momento drammatico in cui ci si guarda intorno e si vedono solo: montagne di vestiti accatastate, scatole di scarpe ammonticchiate, appendi abiti sparsi per terra. Si arriva alla disperazione e sembra che non vedremo mai più la luce, e proprio in quel momento appaiono i capi dimenticati. Quel paio di pantaloni con un taglio fuori moda, quella giacca stile inglese che non avete più voglia di mettere, quella camicia in voile che vi piaceva tanto ma che ormai non vi sta più bene. Oppure c’è quel vestitino attillato, diventato forse troppo corto, vi chiedete se valga la pena tenerlo o se sia bene buttarlo. In quel momento arrivano i ricordi, vi passa davanti il film delle volte in cui avete indossato quella cosa, provate nuovamente le emozioni che avevate vissuto, magari durante un incontro particolare.

Questa è la fine. Io so che quando arrivo a quel punto non c’è verso di buttare via niente. Resto qualche minuto seduta sul letto con il capo incriminato fra le mani. Mi alzo e decido di provarlo per un’ultima volta prima di decidere, mi guardo allo specchio. Provo una scarpa a tema, che possa valorizzare l’abito. Mi siedo di nuovo sul letto e penso. Se voglio comprare qualcosa di nuovo è necessario eliminare e creare spazio. In generale è così, per fare entrare il nuovo serve spazio. La pulizia e l’ordine hanno lo scopo di creare un posto libero per ciò che ancora non conosciamo ma arriverà. Allora decido. Tolgo quello che avevo indossato, lo ripiego per bene, lo tengo ancora un po’ tra le mani per ringraziarlo del tempo che ha passato con me e lo poso in un sacco che porterò a chi ne ha bisogno.