Ho avuto modo di utilizzare il taxi tante volte in diverse parti del mondo: in grandi città metropolitane e in piccole località turistiche; in Europa, negli Stati Uniti, in America Latina e anche in oriente sia in Cina che in Giappone. A Milano mi capita spesso di usufruire del servizio, soprattutto d’inverno. Ho sempre pensato che i taxisti milanesi fossero i più gentili. Ho incontrato persone orientate al servizio e disponibili non solo a dare informazioni di supporto, ma anche ad aiutare una signora con la valigia pesante o ad aspettare qualche istante davanti al portone per verificare che una donna sola, di sera tardi, entri senza problemi. Negli ultimi giorni ho riscontrato che i nostri taxisti rappresentano anche la memoria di questa città, registrano i cambiamenti delle strade, la nascita di nuovi palazzi e nuovi locali e mantengono in loro il ricordo di come Milano muta la sua pelle. In alcuni casi registrano anche il cambio sociale e il passaggio delle epoche. La scorsa settimana, per esempio, sono salita in taxi, ho dato l’indirizzo e il taxista, pensando velocemente al percorso, mi ha detto: “sì, ho capito,è proprio vicino a dove abitava Craxi.” Immediatamente la mia mente è tornata indietro di trent’anni e in un istante mi sono vista bambina a sognare di una città fatta di luci e pubblicità, un tempo andato ma probabilmente necessario per fare di Milano ciò che è oggi. Grazie a tutti coloro che custodiscono i ricordi di questa città.