Che cosa ci piace? Credo che sia facile definire una lista precisa riferendosi al cibo, alle letture, ai dipinti di grandi artisti, alla musica fino ad arrivare agli oggetti di design e all’abbigliamento. Potrei continuare, le categorie sono infinite e per ognuna scatta un meccanismo che ci porta a scegliere.
Il gelato per me è nocciola e pistacchio. Amo gli scrittori americani e sono sentimentalmente legata a quelli francesi, in particolare ai classici, ma sono pronta a scoprire le novità che mi vengono consigliate. Mi piacciono le tinte unite, preferisco i colori decisi ma come scelgo? Inseguendo l’armonia. Ho trovato questa risposta tempo fa quando ho capito che il mio gusto veniva orientato da una sensazione: sentire che c‘è armonia, avere la percezione che tutte le tessere di un ipotetico puzzle siano messe al posto giusto. Vale ancora di più per la musica, mi piace ciò che mi porta una piacevole emozione, in dipendenza del mio stato d’animo del momento. Alcune canzoni non mi piacciono, possono essere il motivo più gettonato del momento ma mi provocano disagio e trovo note stonate con il mio essere.
A volte succede qualcosa e torno sui miei passi. Mi è capitato di vedere un film in cui ho ascoltato una canzone che conoscevo e che non mi piaceva. Quelle note hanno continuato a risuonarmi in testa, ho cominciato a canticchiarle, le ho cercate, ho comprato la canzone. Come mai? Era colpa del film. Quella musica ha assunto un significato diverso dopo averla sentita dentro alla storia. Quindi il mio gusto è relativo? Cambia in base al contesto? Si modifica in relazione a ciò a cui viene associato? Mi sono risposta che è così ma non per tutto. Certe musiche sono superiori, posso affermare che Chopin mi piace, indipendentemente dal contesto. Da chi dipende? Da me? Dal mio sentire volubile o dalla grandezza dell’autore? Oppure il mio sentire volubile mutando percepisce quella grandezza? Le domande restano aperte.
È bene farsi domande, ripeteva il mio insegnante di filosofia al liceo.
Prof. ha dimenticato di dirmi dove trovare le risposte; se ci fosse ancora glielo direi.
Gusto
I sapori della Francia: Ristorante Clovis
Immerso nel borgo medievale di Tourrettest Sur Loup si trova questo piccolo locale intimo e accogliente in cui fare un’esperienza del gusto indimenticabile. Il menù viene costruito a tema, ci sono antipasti e piatti principali dedicati ad un ingrediente e ciò che viene offerto è un percorso attraverso la scoperta di quel sapore e della sua commistione con altro che ha lo scopo di valorizzarlo. Ho scelto di esplorare il pomodoro e ho assaggiato un paio di piatti ricchi di innovazione. L’inizio è stata una sorpresa: un piccolo pomodoro rosso e succoso ripieno di un pesto alla violetta. Ho scoperto in seguito il successo dello sposalizio fra il pomodoro e la melanzana in un piatto delicato e presentato con cura. Il servizio è stato eccellente, il personale si prende cura dei propri ospiti con passione e attenzione ai particolari. Un posto da scoprire e gustare!