Quando da Corso Vittorio Emanuele si svolta dietro al Duomo e si arriva in questa via si ha la sensazione di un luogo senza tempo. Forse perché la via è pedonale e spesso anche i passanti lasciano la strada vuota, preferiscono fare il giro largo per vedere la facciata del Duomo e ritrovarsi di fronte a Palazzo Reale. Qui io trovo una nicchia, pochi metri di strada pieni di pensieri a cui aggiungo anche i miei che quando sono lì viaggiano liberi, vengono fuori e si sfogano. A volte mi fermo, guardo i muri antichi dell’Arcivescovado e i grandi mattoni del Duomo, sento la gente che è passata di lì. Guardo le pietre del selciato e penso alle carrozze che le hanno percorse. Sento il silenzio, un momento ovattato in cui posso chiudere gli occhi ed essere sicura che tutto andrà bene.