Silenzio

Firenze dalla terrazza

Terrazza_Brunelleschi_nightIn una serata di inizio ottobre con una temperatura mite, che consente di gustare un buon bicchiere di vino stando all’aperto, si può chiacchierare amabilmente di fronte a un panorama da togliere il fiato. Firenze è una città meravigliosa, possiede gioielli dell’architettura invidiati dal mondo intero che costantemente si reca in pellegrinaggio in quel luogo. Potere ammirare dall’alto la cupola del Brunelleschi, nella sua perfezione, mentre domina la città è un gran privilegio. Di fronte il cielo che, al passare delle ore, diventa bruno e si presta come sfondo, sotto le case e le piccole vie in cui sembra di sentire il vociare di un tempo, di coloro che hanno visto nascere l’opera, intorno i fiori con il loro profumo; tutto contribuisce a farci sentire spettatori di un dipinto da ammirare provando anche a stare in silenzio.

Osteria di Porta Cicca

Porta_CiccaPrendete una sera nel bel mezzo di un lungo ponte in cui si è convinti che tutti i milanesi siano partiti per il mare; la città è deserta e sembra che non ci siano problemi di parcheggio. Decidete che sia la sera giusta per andare verso i Navigli e potersi godere una passeggiata in tranquillità. Quando arrivate lì vi rendete conto che tanti altri come voi hanno avuto la stessa idea e il risultato è: code interminabili per trovare un posto in cui lasciare l’auto, una ressa di persone che vi impedisce di camminare, locali affollati in cui è impossibile trovare un tavolo se non si è prenotato con largo anticipo.

Ci si sente stupidi e si crede di avere avuto un’idea orribile. Ci si guarda intorno, si cammina quasi trasportati dall’inerzia e si arriva davanti a un locale che sembra anonimo. Si decide di fare l’ultimo tentativo. Si entra e si viene accolti dal sorriso del personale che vi fa accomodare sull’ultimo tavolino rimasto, proprio quello lì che stavano sistemando e che sembrava che aspettasse solo voi. Vi guardate intorno e tutto sembra ovattato, le tovaglie bianche, i fiori bianchi, il legno chiaro per terra, il profumo delle candele, il silenzio. La sala è piena ma sembra che le persone abbiano imparato a parlare a bassa voce, in intimità. Vi accomodate e aprite il menù. I piatti sono raccontati con cura e mentre leggete riuscite a vedere le immagini dello chef in cucina che sperimenta per donare ai propri ospiti qualcosa di diverso, sapori di un tempo abilmente mescolati a quelli più consueti. Ottimo vino e ottimo servizio. Questa è stata la sensazione provata all’osteria di Porta Cicca, un locale nel bel mezzo del caos tipico dei Navigli ma che ha trovato il modo per  creare un ambiente sereno e accogliente per i propri commensali.