Salmone

Il menù del giorno di festa

Nei giorni che precedono il Natale penso alla tavola di quando ero bambina. Ricordo mia nonna all’opera, indaffarata nella preparazione dei piatti della nostra tradizione: tortelli di zucca e cappelletti, anguilla marinata e bollito; questo era ciò che non poteva mancare nel giorno della Vigilia, in cui si evitava la carne, e in occasione del banchetto natalizio, durante il quale la carne era d’obbligo perché significava abbondanza e festa. Da allora sono cambiate tante cose, compresi i miei gusti culinari, ma alcune di quelle ricette le porto con me. Quest’anno ho pensato a un menù che racchiuda tutto: la tradizione, utile per ricordarmi le mie radici; l’innovazione, qualcosa di diverso, frutto di una sperimentazione che ha dato ottimi risultati. Il cibo sa raccontare una storia, ne sono convinta perché mentre costruivo il menù pensavo ai momenti in cui avevo degustato quella pietanza; ho visto un percorso in cui i piatti elencati rappresentano dei punti, dei traguardi o dei momenti di passaggio verso un obiettivo futuro. Credo che ognuno di noi abbia dentro il proprio menù, quello che meglio rappresenta la propria storia. Condivido il mio con tutti voi, augurandovi un meraviglioso Natale!

PER COMINCIARE… Meglio conosciuto come antipasto.

Iniziamo degustando qualcosa di semplice che non può mancare sulla tavola di Natale. Che sia per la Vigilia o per il giorno del 25 dicembre, i crostini con burro e salmone aprono il convivio. Non credo che sia necessaria una ricetta ma, per chi non li ha mai provati, lascio un mio suggerimento. Utilizzate il pane morbido dei tramezzini, tagliate dei triangoli e fateli tostare in forno per 5-7 minuti; imburrate mentre sono ancora caldi e adagiate una fetta di salmone affumicato.

Il secondo antipasto è frutto di una sperimentazione nata per caso ma che ha dato un risultato molto gustoso e allegro, s’intitola Provenza e tartufo.

Il terzo antipasto ha come protagonista le capesante al profumo di thè verde, un piatto che ho ricercato con la finalità di mettere insieme ingredienti che amo e che sembravano distanti fra loro.

IL PROTAGONISTA… Meglio conosciuto come primo piatto.

La scelta è per me indiscutibile, parliamo dei tortelli di zucca. Mi limito a un primo solo perché a un piatto come questo è necessario lasciare spazio, è bene goderseli fino alla fine e poi aspettare un po’, assaporare quell’aroma finale che resta sulle papille, fermarsi. Fate una pausa prima dei secondi, approfittatene per chiacchierare tra voi e raccontarvi qualche storia.

IL SECONDO TURNO… Meglio conosciuto come secondo piatto.

Vi propongo un pesce molto delicato che ha un’ottima carnosità e un sapore avvolgente. Si tratta della cernia che è in grado di trovare grande armonia insieme allo zenzero; il piatto è la cernia al profumo di zenzero.
Voglio abbinare la cernia a un piatto a me molto caro che può essere un ottimo contorno ma che ha la dignità di un secondo quando viene servito con pane casereccio. Penso alla Ratatuia che potete preparare seguendo la ricetta di Ratatuia Metropolitana.

PER FINIRE… Meglio conosciuto come “il dolce”.

A Natale non possono mancare pandoro e panettone a seconda dei vostri gusti. Ai più golosi consiglio di abbinare la crema di mascarpone, per celebrare con abbondanza la gioia per questa giornata di festa.

Il menù di Natale

Menu_NataleIl giorno si avvicina e mi sono trovata a pensare al menù di questa festa. Sono partita da un colore e la prima cosa che è affiorata alla mia mente è l’arancione. Il Natale è rosso, lo so, e spesso ci abbiniamo l’oro o il verde; io ho pensato alla zucca per questo la mia prima scelta. Il Natale per me è tortelli di zucca. Avrei potuto dire ragù, dove il rosso della passata di pomodoro è protagonista, e avrebbe senso perché il pranzo del 25 dicembre nei miei ricordi ha le fettuccine al ragù come protagoniste. I tortelli sono più da Vigilia, sono un cibo “di magro” utilizzato nel rispetto dell’astinenza dalla carne dei giorni precedenti il Natale. Ci ho pensato ancora e ho deciso di seguire la mia prima sensazione, ho voluto puntare sull’arancione, su un menù che mi rappresenti. Un menù, dal mio punto di vista, deve parlare raccontando chi l’ha pensato. La ricerca dei piatti è stata un’occasione di riflessione su di me, sui miei cambiamenti, su quello che mi piace, sul perché mi piace. Ho capito che le persone sono il risultato di un percorso, c’è un viaggio da compiere e ogni tanto è giusto fermarsi un po’ in una stazione e decidere di passare un paio di giorni in quel luogo. Ci si guarda intorno, si fa rifornimento di acqua e viveri necessari per il resto del viaggio, si lava la biancheria e ci si prepara per continuare. Ecco il mio menù di Natale, lo cucinerò con cura e gusterò ogni piatto assaporando quello che c’è dentro, di me.

Antipasto: Mazzancolle con crema di zafferano.

Il contesto. I crostacei sono la categoria di pesce che preferisco, mi piacciono semplici, in genere al vapore, ma amo le salse che trasmettono l’idea di contaminazione. In questo caso ho scelto lo zafferano che ha una storia antica, viene dall’oriente, ma è anche molto vicino alla tradizione milanese che lo vede protagonista nel suo tipico risotto. Lo zafferano mi ricorda anche la Francia, un luogo a me caro, dove ho trovato tante risposte alle mie domande. Leggi la ricetta.

Primo: Tortelli di zucca

Il contesto. Oltre ad amare questo piatto per la sua delicatezza e per il gusto particolare che unisce dolce e salato, i tortelli rappresentano la mia infanzia e i ricordi delle mie prime sperimentazioni in cucina con la nonna dalla quale ho imparato tanto. Leggi la ricetta.

Secondo: Salmone in crosta

Il contesto. Questo è un piatto particolare e abbastanza laborioso, è stata una mia sperimentazione di qualche anno fa. Mi piace il salmone ma lo volevo arricchire, ho immaginato un tributo a questo pesce che nuota contro corrente per amore, al fine di depositare le uova nelle acque più tranquille dei fiumi. Mentre pensavo a cosa utilizzare per arricchirlo, in armonia con i suoi colori, la mia mente è andata verso il Maghreb e in particolare al Marocco ricco di spezie delicate che stimolano il sogno. Leggi la ricetta.

Dolce: Panettone con la crema di mascarpone.

Il contesto. Il panettone è la tradizione di questa città ed è buono anche da solo senza particolari intingoli però la crema al mascarpone è uno dei dolci più buoni che abbia mai assaggiato e dopo avere provato l’abbinamento ho capito che l’unione dei due elementi aveva le caratteristiche per essere “per sempre”. Così ho deciso di preparare la crema che servirò a parte, solo per chi la desidera, con discrezione per non disturbare il nostro amato panettone. Leggi la ricetta.