Pare che il nome sia stato attribuito alla zona a seguito della costruzione della ferrovia, l’attuale stazione di Porta Garibaldi, che ha interrotto il collegamento tra Corso Como e via Borsieri. Nel tempo l’identità di quest’area si è consolidata arrivando a segnare una netta distanza dal resto della città. Questa è la sensazione che provo ogni volta che passeggio per le vie dell’Isola: mi sento altrove, in un piccolo paese fatto di locali spensierati, negozi originali, ristoranti romantici. Le vie sono tranquille ed è molto piacevole passeggiare a piedi; il traffico sembra non varcare il confine come se tutto fosse a misura di bicicletta. Durante alcune serate estive, verso fine luglio come adesso, quando molti milanesi lasciano la città per raggiungere le località di vacanza, il silenzio regna sovrano tra le strade di questo quartiere. Tutto sembra ovattato, anche i ragazzi seduti nei dehors dei locali bisbigliano anziché gridare e i camerieri gestiscono piatti e bicchieri con grazia come se li dovessero posare sulle piume anziché sul tavolo di legno. Si può restare seduti ad ascoltare la brezza che accarezza il viso, si chiudono gli occhi e si ha la sensazione di essere su un’isola in mezzo al mare.