Tempo addietro, anni fa, non saprei definire con esattezza quando ma ricordo dove, era un luogo che pareva incantato. Una persona mi accompagnò, ci accomodammo al tavolo e insieme al menù trovai un foglio di carta giallognola, era arrotolato e chiuso da un nastro rosso. Lo aprii come se fosse un regalo di compleanno e cominciai a leggere.
*“I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passanti […]”
Non ho mai dimenticato queste parole, le ho tenute accanto e le ho nutrite per farle crescere e coglierne il significato, il mio, quello che rappresentano nella mia immaginazione. Mi piace l’idea di non esserci per nessuno, di immergersi al punto di andare oltre per superare gli inconvenienti della quotidianità. Un gesto di amore e di unione è così forte da fare scatenare la rabbia di quei passanti che si lasciano travolgere dall’amarezza e dal dolore. Anche questo fa parte della nostra vita ma I ragazzi che si baciano in piedi mi ricordano che c’è anche l’altra metà, quella cosparsa di bellezza e di meraviglia.
Mentre cammino e incontro qualcuno che lo fa sono felice. Sono un passante e la scena mi strappa un sorriso ringrazio chi ha il coraggio di baciarsi in piedi e spero che sempre più persone, a tutte le età, decidano di farlo.
*Nota: Jacques Prevert “I ragazzi che si amano”.
Nell’immagine un fotogramma tratto dal film “Colazione da Tiffany”.